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L A V I A D E L T H E
è ottenuto da foglie giovani di piante giovani e il tè, scuola, Bodhidharma, la "generazione" della pianta del
meno denso, stavolta viene preparato per ciascun tè: questi, addormentatosi incautamente durante lo
invitato, che beve l’intero contenuto della tazza che sarà zuòchán, al momento del risveglio si strappò le palpebre
poi pulita e passata al successivo commensale. Quando per impedire nuovamente l'assopimento e le gettò via.
tutti avranno bevuto, il primo ospite pronuncerà una Da queste nacquero le prime piante del tè. È comunque
frase di rito con cui richiederà di esaminare tutti gli comprensibile che in un ambito fortemente normativo
utensili: il contenitore del tè, il frullino di bambù, il della vita quotidiana, come quello dei monasteri chán,
cucchiaino di bambù (“chashaku”), la tazza. Tutti gli dove ogni momento della quotidianità veniva
ospiti a turno li osserveranno con cura e formalizzato ai fini dell'esercizio della presenza mentale,
commenteranno lo stile e l’età della tazza, poi l’ospite anche il consumo di tè seguisse delle precise regole di
potrà attribuire, se vorrà, un nome poetico al cucchiaino condotta. In Giappone, la pianta del tè, nel suo utilizzo
di bambù, generalmente tratto dagli ultimi versi “ikigo” matcha, fu importata dal monaco tendai Eisai (栄西,
di un “haiku”( il tradizionale componimento poetico 1141-1215) che, nel 1191, riportò da un suo
giapponese di tre versi), con riferimento alla stagione. La
cerimonia del tè, nella sua essenza, è l'espressione pellegrinaggio in Cina sia gli insegnamenti chán Línjì (臨
sintetica degli aspetti fondamentali della cultura 済, in giapponese Rinzai) del ramo Huánglóng (黃龍, in
giapponese. In quanto tale si è conservata nei secoli e giapponese Ōryū) sia alcune piante di tè. Così, nel 1282
nonostante la commercializzazione, avvenuta si tenne nel tempio Saidai-ji (西大寺) di Nara il primo
nell'immediato dopoguerra, è riuscita a preservare la Ōchamori (大茶盛), in cui venivano evidenziati gli aspetti
sua simbologia al di là dell'innegabile aspetto
folkloristico ad essa connesso. spirituali della Cerimonia del tè.
Nel 1489, l'ottavo shōgun del clan Ashikaga, Yoshimasa
L'origine di una cerimonia formale che accompagnasse
e regolasse il consumo del tè è sicuramente cinese. (足利義政, 1435-1490), dopo essersi ritirato
Anche questo evento, come la stessa scoperta del tè, è dall'incarico di governo, si trasferì in una villa-tempio
tuttavia di difficile datazione. Si può presumere, tuttavia, fatta da lui costruire nel 1473 a nord-est di Kyōto,
che l'esigenza della formazione di un cerimoniale sia residenza denominata Jishō-ji (慈照寺) e conosciuta
correlata alla notevole diffusione di questa bevanda anche come Ginkaku-ji (銀閣寺, "Padiglione d'argento").
nelle classi aristocratiche durante la dinastia Song (960-
1279), anche se il Canone del tè, il Chájīng (茶経, nel Yoshimasa trascorse in questa villa il resto dei suoi
giorni, promuovendo incontri di poesia e di arti
sistema pinyin), redatto da Lù Yǔ (陸羽, 733-804), è
tradizionali.
databile intorno al 758. Sempre al periodo della dinastia
Song si può far risalire la diffusione nei monasteri del
Buddhismo chán (禅宗, chán zong) dell'uso collettivo di
bere da una singola tazza del tè di fronte ad una statua
di Bodhidharma (菩提達磨, 483-540). La bevanda del
tè, contenendo infatti una buona dose di caffeina, era
un valido sostegno alle estenuanti pratiche meditative /D VDQD ULFHUFD GHOOD SHUIH]LRQH GHO JHVWR HODUJLVFH TXDOH GRQR
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dello zuòchán (坐禅), proprie delle scuole del XWLOL]]DUVL DL ILQL GL UHQGHUH PLJOLRUH OD QDWXUD GHO QRVWUR DQLPR
Buddhismo chán. Una leggenda, nata in ambito chán, . .LNHQWDL
attribuisce allo stesso leggendario fondatore di questa
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