Page 14 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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1.2 Prevenzione situazionale.
Fin qui sono state illustrate strategie di prevenzione sociale; la prevenzione di
carattere situazionale del crimine, ovverosia una prevenzione più generale, orientata
a sfavorire le azioni criminose attraverso l’ambiente, impiega bensì a supporto
tecnologie informatiche avanzate, sistemi di sorveglianza e accorgimenti
architettonici.
Alcuni progetti di prevenzione situazionale sostenuti dalle varie amministrazioni
statali hanno tentato di influire sulla pianificazione urbanistica e la progettazione
architettonica delle città.
Si è provato ad ostacolare le irruzioni nelle abitazioni e uffici, i furti con scasso, le
rapine ad istituti bancari. Altri si sono invece concentrati sull’identificazione di quelli
che per il crimine sono zone sensibili delle aree urbane o nell’aiutare le vittime del
crimine, specialmente quelle oggetto di violenza domestiche o di furti nella propria
abitazione, evitando che i crimini venissero reiterati.
Queste strategie si sono dimostrate di grande successo nel prevenire una moltitudine
di infrazioni ed è attualmente parte integrante delle politiche ufficiali per il controllo
del crimine in numerose nazioni europee, tra cui la Gran Bretagna, i Paesi Bassi, la
Germania e la Francia.
In Gran Bretagna un progetto che ha avuto inizio nel 1986 ha unito le forze della
polizia, funzionari cittadini, assistenti sociali e docenti delle università per
contrastare le continue violazioni di proprietà di un complesso cittadino
residenziale. Le persone che parteciparono al progetto organizzarono un
programma di sorveglianza con ronde da parte del vicinato cittadino e
incoraggiarono i residenti a migliorare i sistemi di sicurezza di serrature e dei punti di
accesso. Entro il terzo anno, il programma aveva ottenuto una riduzione del 75%
dei furti con scasso.
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