Page 17 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
P. 17

La prima istituzione fu protagonista di molti fatti che condizionarono la vita dello
                  Stato e dello stesso Imperatore; dalla seconda ci giunge la memoria di S. Sebastiano,

                  prefetto martirizzato sotto  Diocleziano;  della  terza ci  rimangono molte tracce del

                  suo  passaggio  (stazioni,  caserme,  attrezzi);  della  quarta  si  hanno  ricordi  indiretti

                  (magazzini, cocci).
                  Le mansioni delle cohortes urbanae e della militia vigilum oggi sono rivestite dai Corpi di

                  Polizia Municipale. Un tempo, sotto la guida dell’Imperatore Maiorano nel 457 d.C.

                  le mansioni delle cohortes urbanae furono ampliate con la vigilanza sui monumenti e le

                  antichità cittadine.
                  La Militia Vigilum, oltre a salvaguardare la città di Roma dagli incendi, provvedeva al

                  servizio di polizia notturna contro gli incendiari, gli scassinatori, i ladri, i ricettatori.

                  Gli organici della Militia Vigilum e delle Cohortes Urbanae (polizia giudiziaria) erano

                  Corpi organizzati militarmente; il primo contava 7.000 uomini, divisi in 7 coorti, una
                  ogni due rioni; ogni coorte era suddivisa in 7 centurie (nell’esercito erano 10).

                  Era ritenuta una milizia minore, però i suoi ufficiali potevano far carriera negli altri

                  corpi.
                  Il  solo  servizio  antincendio  in  origine  era  affidato  a  600  schiavi  pubblici.  Con

                  l’istituzione della militia il reclutamento avvenne tra i liberti e dunque tra cittadini

                  con  minori  diritti.  I  suoi  dipendenti  dopo  sei  anni,  successivamente  ridotti  a  tre,

                  potevano ottenere la piena cittadinanza romana.


                  Il  comando  del  Corpo  era  affidato  al  Praefectus  Vigilum  a  tempo  indeterminato,

                  selezionato dall’ordine equestre. Tra i pubblici dipendenti copriva une delle più alte

                  cariche della Capitale imperiale. Aveva il titolo di vir perfectissimus; in seguito, con la
                  decadenza dell’ordine equestre, la sua scelta ricadde tra i senatori e prendeva il titolo

                  di vir clarissimus. In ultimo più semplicemente prese l’appellativo di vir spectabilis.

                  La sua,  quindi,  era  una carica militare  nella  prevenzione  incendi,  ma  aveva  anche

                  poteri giurisdizionali limitati a reati inerenti il servizio di pubblica sicurezza.
                  Il  suo  giudizio  pertanto  si  esercitava  contro  gli  incendiari,  i  rapinatori,  i  ladri,  i

                  danneggiatori  di  magazzini  e  luoghi  pubblici.  Poteva  condannare  alla fustigazione





                                                           17
   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22