Page 16 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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Poiché il Governo, tradizionalmente, ha diretto le proprie forze all’edificazione di
sistemi di giustizia penale piuttosto che alla prevenzione dei crimini, altro ostacolo
fondamentale è rappresentato, dunque, dalla mancanza di finanziamenti e fondi
statali.
Nonostante la spesa per la prevenzione sociale e situazionale dei crimini sia cresciuta
negli ultimi decenni e temi quali lo sviluppo dell’infanzia stiano cominciando ad
attirare un maggiore interesse, il denaro continua ad essere disperatamente
necessario per la ricerca del futuro.
1.4 La prevenzione nell’antichità: i Vigiles Urbani
Già nel 6 d.C. a Roma Ottaviano Augusto volle i Vigiles Urbani, un corpo di militia
vigilum. Ciò al fine di garantire la sorveglianza delle strade e salvaguardare la città
dagli incendi. Il loro motto era Ubi dolor ibi vigiles ovverosia “dove c’è il dolore, lì v’è
il vigilante”. Presso i Romani la parola vigilia significa veglia, custode. Le vigiliae
erano le ore della notte, o meglio, erano i turni di guardia, di ronda che dalle sei
pomeridiane si succedevano fino al mattino: una ogni tre ore. Prima, secunda, tertia
e quarta vigilia.
Il vasto programma di riforme del fondatore dell’Impero Romano era iniziato nel 22
a.C. il quale prevedeva, tra l’altro, nuove funzioni che aiutavano l’opera
dell’Imperatore, con a capo funzionari di sua fiducia: un Praefectus praetorio, il
comandante dei Pretoriani, corpo dei guardia dell’Imperatore; un Praefectus urbi, capo
della polizia di Roma, delle cohortes urbanae, con poteri vastissimi; un Praefectus vigilum,
il capo dei pompieri e delle guardie di pubblica sicurezza; un Praefectus annonae, capo
di chi sovrintendeva agli approvvigionamenti; un Magister officiorum, capo di tutta la
burocrazia imperiale.
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