Page 36 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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Nel quadro di un più ampio processo di riorganizzazione dell'Amministrazione
statale la struttura ordinativa è stata di recente revisionata (Decreto del Presidente
della Repubblica 29 gennaio 1999, n. 34) per conseguire obiettivi di maggiore
efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa.
1.5.5 La Polizia Penitenziaria
L’appartenenza degli Agenti di Custodia alle Forze Amate dello Stato ed a quelle in
servizio di Pubblica Sicurezza fu deciso con il primo provvedimento legislativo
emanato nel dopoguerra in materia penitenziaria. Il D.Lgs. Luog.le 21 agosto 1945
attribuiva agli Agenti di Custodia la qualifica di polizia giudiziaria e la soggezione alla
giurisdizione militare.
Con la riforma del 1975 muta radicalmente la filosofia dell’esecuzione della pena e si
afferma un’impostazione che ricalca quella delle “Regole minime per il trattamento
dei detenuti” approvate nel gennaio del 1973 dal Comitato dei Ministri del Consiglio
d’Europa e revisionate nel febbraio del 1987, con il titolo di “Regole penitenziarie
europee”. Il 15 dicembre 1990 viene emanata la legge n. 395: Ordinamento del
Corpo di Polizia Penitenziaria, che riforma il Corpo degli Agenti di Custodia e
istituisce il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Smilitarizzazione, professionalità e sindacalizzazione sono stati gli obiettivi che,
soprattutto dopo l’approvazione della riforma penitenziaria nel 1975, si sono
imposti come punti essenziali per adeguare il Corpo del personale di custodia alle
nuove prospettive del carcere. Un carcere in cui la sicurezza e la legalità sono
esigenze sentite e imprescindibili, per attuare il fine della rieducazione e del
reinserimento sociale del condannato, non poteva avvalersi di personale di custodia
che ricopriva soltanto i tradizionali compiti di ordine e disciplina.
Gli anni che vanno dal 1975, anno dell’emanazione dell’Ordinamento Penitenziario,
al 1990, anno in cui viene promulgata la legge di riforma del Corpo di Polizia
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