Page 37 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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Penitenziaria, sono da considerarsi senza dubbio i più ricchi per gli elementi di
novità introdotti nell’ambito del funzionamento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Già la legge di riforma dell’Ordinamento Penitenziario (L. 354/1975) attribuiva una
funzione all’agente di custodia nell’ambito delle attività di trattamento, facendo
ricorso all’esperienza quotidiana ed al contatto costante che il personale di custodia
vive con la popolazione detenuta.
La Riforma del 1990 ha accolto le esigenze di cambiamento del personale di
custodia, ma, soprattutto, ha saputo cogliere l’esigenza centrale, attraverso la
riqualificazione, smilitarizzazione e sindacalizzazione, di affidare alla Polizia
Penitenziaria, oltre ai tradizionali compiti di assicurare la sicurezza all’interno degli
istituti penitenziari, anche la partecipazione al trattamento rieducativo.
La Legge 395/1990, pur essendo rivolta innanzitutto alla riforma del Corpo degli
Agenti di Custodia, è di portata innovativa sotto vari altri aspetti, interessando anche
le ex vigilatrici penitenziarie, i quadri dirigenti e direttivi e il restante personale
dell’Amministrazione.
1.5.6 La Polizia Municipale
La polizia municipale, in Italia, è un corpo di polizia locale ad ordinamento civile,
che è costituito e gestito dagli enti locali a livello comunale, sia in forma autonoma
oppure associata.
Dopo l'Unità d'Italia, con il decreto Rattazzi, ovvero la legge comunale e provinciale
del 1859, venne data la possibilità alle amministrazioni di ambito locale come
Comuni e Provincie, di dotarsi di proprie guardie.
Funzione di suddette guardie era vigilare sul rispetto dei propri atti normativi.
L'origine dei vigili di polizia municipale assimilata ai vigili del fuoco, venne sancita
con l'emanazione nella legge di Pubblica Sicurezza del 30 giugno 1889 n. 6144.
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