Page 27 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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di  polizia  militare,  scorta  di  funzionari  statali  in  missione,  vigilanza  sulle
                  organizzazioni sovversive e sui depositi di armi e, soprattutto, raccolta continua di

                  informazioni  che  permettano  alle  autorità  governative  di  prevenire  qualsiasi

                  movimento di opposizione.


                  Va  ricordato  che  erano  tempi  difficili.  Dopo  la  Rivoluzione  francese  tutti  i

                  precedenti  equilibri  erano  saltati.  Il  malcontento  diffuso  in  tutta  Europa  si  era

                  trasformato  in  aperta  ribellione  contro  le  autorità  costituite.  Tutti  gli  Stati

                  avvertirono come primario il bisogno di difendersi contro i possibili nemici interni,
                  oltre che da quelli esterni.



                  In un’epoca in cui il consenso si raccoglie attorno ai simboli piuttosto che ai discorsi

                  scritti o parlati, il carabiniere viene a costituire  un’immagine di organizzazione, di
                  affidabilità e di potere immediatamente percepibile a tutti. La sua eleganza, il suo

                  atteggiamento  dignitoso  e  severo,  la  sua  autorità  sono  il  ritratto  stesso  della

                  monarchia,  il  messaggio  che  esce  dalle  stanze  barocche  di  Palazzo  Reale  e  si
                  diffonde nelle strade della città, nelle campagne, nei villaggi più remoti, dove il re

                  non andrà mai di persona. Difensore o repressore, garante o nemico, il carabiniere è

                  comunque  simbolo  dell’ordine  sabaudo  e  della  sua  solidità,  percepito  come

                  superiore, rigido, implacabile: è il soldato da ammirare nell’eleganza della sua divisa,

                  il custode della giustizia cui rivolgersi per riparare un torto, il gendarme da temere
                  per  la  sua  severità,  modellato  volta  a  volta  dalla  coscienza  popolare  secondo  le

                  esigenze del momento, ma sempre colto come braccio armato della monarchia e del

                  potere.


                  Il 2 agosto 1814 il conte Thaon di Revel fu nominato Comandante del Corpo dei

                  Carabinieri  Reali  e  Presidente  Capo  del  Buon  Governo  del  Regno  di  Sardegna.

                  Diciotto giorni più tardi, considerato il peso dei due incarichi, il sovrano affidò al
                  conte  Luigi  Ignazio  Provana  di  Bassolino  il  compito  di  organizzare  la  nuova








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