Page 70 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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4.1.2 La nascita dell'istituzione carceraria moderna.
Assistendo ad un progressivo ed effettivo cambiamento del concetto di pena tramite
l’influenza delle correnti di pensiero illuminista progressivamente, ladri, vagabondi,
prostitute, poveri e ragazzi abbandonati, anziché essere sottoposti alle comuni
sanzioni dell’epoca vennero raccolti, pioniere l’Inghilterra, nel palazzo di Bridewell
concesso dal sovrano.
In quella struttura vennero obbligati a riformarsi attraverso il lavoro e la disciplina.
Nasceva così nel 1557 la prima casa di correzione nel mondo.
Essa era caratterizzata dall’organizzazione rigida del tempo, da programmi di lavoro
ripetitivi ed intensi.
Questa situazione europea dura fino alla chiave di volta rappresentata dalla
rivoluzione francese. Successivamente, le nuove teorie rivoluzionarie borghesi,
politiche e sociali, favoriscono l’affermarsi di una nuova struttura giuridico-
normativa che stabilisce un’equivalenza tra delitto e pena cercando di sottrarre
quest’ultima all’arbitrio.
In questo clima vengono accolte con favore le teorie di alcuni riformatori inglesi tra
cui spicca Jeremy Bentham, che assegna al carcere, prioritariamente, un carattere
intimidatorio e di totale controllo al fine di realizzare il ruolo produttivo e
risocializzante.
Nella seconda metà del 600 in Italia si realizza una delle prime esperienze carcerarie
moderne essenzialmente per giovani disadattati provenienti dall’alto borgo; la
struttura carceraria era suddivisa in otto celle non comunicanti tra loro nelle quali i
giovani erano rinchiusi in isolamento: si ebbe così la prima esperienza di isolamento
a scopo correzionale.
A Milano sempre nel 600, verso fine secolo vennero realizzati un ergastolo nel quale
vengono rinchiusi i condannati per gravi reati utilizzati successivamente in lavori di
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