Page 71 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
P. 71

pubblica utilità ed una casa di cura ove vi destinarono colpevoli di reati minori tenuti
                  in regime di separazione cellulare.

                  A Napoli entro in funzione la Vicaria e il Serraglio dove rinchiusero un migliaio di

                  prigionieri al di sotto dei livelli di sopravvivenza in condizioni terribili.

                  A Roma nel tardo 700 viene realizzato la prigione vaticana di San Michele.


                  Solo verso la metà del XVIII secolo il carcere fu inteso come luogo di espiazione

                  delle pene carcerarie; ciò fece acquisire rilevanza sociale a questo istituto poiché il

                  ricorso alla pena della privazione della libertà era divenuta la sanzione prevalente che
                  veniva applicata ai condannati.



                  In tale epoca, ad opera soprattutto di Cesare Beccaria, affioravano alcuni principi

                  innovatori che ispireranno tutti i successivi orientamenti in materia penitenziaria: il
                  principio della umanizzazione della pena intesa come castigo inflitto nei limiti della

                  giustizia in proporzione al crimine commesso e non secondo l’arbitrio del giudice; il

                  principio  della  pena  come  mezzo  di  prevenzione  e  sicurezza  sociale  e  non  come
                  pubblico spettacolo deterrente per la sua crudeltà.



                  Cesare Beccaria con la pubblicazione della sua opera “Dei delitti e delle pene” dette

                  un  contributo  fondamentale  al  movimento  di  riforma  del  diritto  penale,

                  intensificando il dibattito sulla finalità della detenzione e sull’abolizione della pena di
                  morte; riuscì a condensare le istanze illuministiche relative a riforme profonde del

                  diritto e della procedura: la presunzione di innocenza, il principio, l'abolizione della

                  tortura giudiziaria e delle pene inutilmente crudeli e della pena di morte.
                  Con  l'affermarsi  della  detenzione  come  pena,  questo  fermento  di  idee  generatosi

                  nell’ambito del movimento illuminista, portò alla consapevolezza della necessità di

                  riforme penitenziarie volte alla trasformazione delle prigioni da luoghi di infamia e

                  crudeltà in luoghi di rigenerazione del reo.
                  Venne fatto valutare allo Stato sia il diritto di recludere, sia l'obbligo di rieducare.







                                                           71
   66   67   68   69   70   71   72   73   74   75   76