Page 80 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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Occorre, tuttavia, precisare i diversi profili attribuiti alla ragionevolezza della durata
dai due ordinamenti: in ambito nazionale la ragionevole durata ha profilo
essenzialmente oggettivo in quanto diritto assicurato dalla Legge; viceversa, in
ambito europeo della CEDU, prevale il valore soggettivo che attribuisce alle parti il
diritto alla tempestività del giudizio nella prospettiva di assicurare ad esse un equo
indennizzo nel caso in cui la garanzia individuale dovesse essere violata.
Iniziando la disquisizione da dati statistici, in Italia vengono ogni anno iscritte negli
appositi registri ai sensi articolo 335 C.P. più di due milioni di notizie di reato.
Come enuncia l’articolo 331 C.P. “i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico
servizio che, nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, hanno
notizia di reato perseguibile di ufficio, devono farne denuncia per iscritto, anche
quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito”.
Il numero di processi penali pendenti, secondo dati statistici rilevati su documenti
del Ministero della Giustizia ammontava nel 2014 a circa due milioni. Medesima
situazione, pressoché immutata si è avuta negli anni giudiziari precedenti.
Il sistema processuale generale, in particolare quello penale, è caratterizzato da
arretrato drammaticamente elevato; non si è in grado di fronteggiare neppure le
sopravvenienze.
La Legge Pinto n. 89/2001 relativa l’indennizzo a carico dello Stato per i processi
oltre la ragionevole durata, non ha conseguito l’effetto migliorativo che ci si sarebbe
atteso; ha paradossalmente aggravato il problema introducendo nuovi motivi di
contenzioso, particolarmente in ambito civile.
La causa del sovraccarico del sistema processuale può esser imputato alla carenza di
personale ma, per quanto riguarda le risorse di alto livello, va specificato che in
quanto a numero avvocati e magistrati il nostro Paese, osservando la ricerca
condotta dalla Redazione Corriere della Sera, è in termini assoluti ai primi posti in
Europa, nonostante la spesa per la giustizia non risulti essere inferiore a quella dello
standard europeo.
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