Page 84 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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senza escluderne alcuno, essi vengano presi in indagine in base ai prefissati criteri di
priorità tassativamente indicati dalla legge.
Sulle tempistiche del procedimento penale è da mettere in evidenza un ulteriore
aspetto: nella fase delle indagini si rileva che, nonostante gli articoli 405 e ss. del
Codice di Procedura Penale fissino i tempi di durata delle indagini, gli stessi articoli
ammettono la proroga del termine base di sei mesi fino ad un massimo di due anni.
E’ diffusa l’abitudine per cui le richieste di rinvio del Pubblico Ministero vengono
praticamente sempre accolte dal G.I.P.
Si rende quindi necessario un intervento da parte del Legislatore, allo scopo di
ristabilire un adeguato potere di controllo da parte dell’organo giudicante su quello
requirente.
In Europa troviamo esempi di una maggiore semplificazione dei livelli
giurisdizionali, aventi come preciso obiettivo quello di ridurre il passaggio alla fase
dibattimentale. Ciò, grazie ad un’opportuna modulazione delle garanzie processuali,
consente di diversificare in modo più efficace le procedure, percorrendo la via del
processo più rapido ed adeguato. L’esempio lo troviamo in Inghilterra: in particolare
prevede che qualora l’imputato ammetta la propria colpa sia esclusa dal processo
l’istruzione probatoria. Ciò consente una serie di facilitazioni e sgravi temporali:
dalle notifiche ai testimoni, alla loro escussione; inoltre, per i reati più gravi, nel caso
si presenti una semplice soluzione, l’organo giudicante diviene il tribunale
monocratico, poiché venuta meno l’esigenza della collegialità.
Una delle conseguenze della spettacolarizzazione dei gravi reati commessi nelle varie
parti d’Italia è l’improvviso interesse che, di colpo, si viene a nutrire per i cosiddetti
riti alternativi nell’ambito del procedimento penale.
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