CONGEDO Noi siamo le parole già sentite, le azioni già viste, i pensieri già espressi. Ciò che ci rende unici è l'alito della nostra «Anima». Nella quiete come nell'uragano, fate in modo che il mondo abbia a percepire la purezza del vostro respiro. Questo è ciò che abbiamo potuto apprendere e su questo, oggi, mediteremo. ABBIATE CURA DI VOI il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire dalle mie. (P. Neruda) «Di chi ho già incontrato, ad ogni sussulto ne osservo il portamento e nel mio trasalimento, d'alcuni, scruto il loro spostamento verso il bordo di questa estensione, divenuto confine certo del mio concetto; d'altri prevedendone la sorte ne misconosco l'orma e d'altri ancora appuro il mutamento, poiché nati dal grembo d'unica madre, percependo il loro trasformarsi nella misericordia e nella saggezza del mondo». Come Michele Zannolfi: ho appreso da tutti coloro i quali si sono avvicinati all'Arte della Spada. Alcuni hanno saputo colmarmi di luce, altri di tenebre. Comunque sia andata ne sono grato, poiché mi è stata data la possibilità d'imparare da ognuno di loro Forse in altri luoghi, in altri tempi, ma non dubito che t'incontrerò ancora e saprò riconoscerti. Grato per la tua attenzione .... Abbi cura di te. «È la medesima realtà il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi.» (Eraclito, frammento 88) Quando morirò... Dai via ciò che rimane di me, ai bambini e ai vecchi che aspettano di morire. E se hai bisogno di piangere, piangi per tuo fratello, passeggiando per la strada, mentre ti passerà accanto. E quando hai bisogno di me, allunga le braccia e tocca chiunque, dagli quello che devi darmi. Voglio lasciarti qualcosa, qualcosa di meglio che parole o suoni. Cercami, nelle persone che ho conosciuto o amato, E se non puoi darmi via, almeno lasciami vivere nei tuoi occhi e non la tua mente. Puoi amarmi di più lasciando che le tue mani tocchino altre mani; lasciando che il tuo corpo tocchi altri corpi. Donami ai bambini in modo che il nostro amore diventi libero. L'amore non muore! Solo le persone lo fanno. Così, quando tutto ciò che rimane di me sarà amore, tu dammi via. (Epitaffio di Merrit Malloy) Grazie al suo clima ed ai suoi corsi d'acqua, il Giappone è un territorio ideale per le libellule, tanto che in passato veniva anche chiamato "l'isola delle libellule". Oltre ad essere un simbolo della stagione estiva e del primo autunno, la libellula è associata (come altri insetti) al successo nelle arti marziali: i samurai, infatti, utilizzavano spesso la sua figura come decorazione per elmi ed armature. Inoltre, simboleggia il successo in genere, la forza, il coraggio e la felicità. (Liberamente tratto dal sito cultura giapponese) Già t'incontrai carta ed io ero penna. Se domani sarai mano io sarò dita, se sarai lingua io sarò voce e se sarai me... Indubitabilmente sarò te. (M. Zannolfi)
ABBIATE CURA DI VOI il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire dalle mie. (P. Neruda) «Di chi ho già incontrato, ad ogni sussulto ne osservo il portamento e nel mio trasalimento, d'alcuni, scruto il loro spostamento verso il bordo di questa estensione, divenuto confine certo del mio concetto; d'altri prevedendone la sorte ne misconosco l'orma e d'altri ancora appuro il mutamento, poiché nati dal grembo d'unica madre, percependo il loro trasformarsi nella misericordia e nella saggezza del mondo». Come Michele Zannolfi: ho appreso da tutti coloro i quali si sono avvicinati all'Arte della Spada. Alcuni hanno saputo colmarmi di luce, altri di tenebre. Comunque sia andata ne sono grato, poiché mi è stata data la possibilità d'imparare da ognuno di loro Forse in altri luoghi, in altri tempi, ma non dubito che t'incontrerò ancora e saprò riconoscerti. Grato per la tua attenzione .... Abbi cura di te. «È la medesima realtà il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi.» (Eraclito, frammento 88) Quando morirò... Dai via ciò che rimane di me, ai bambini e ai vecchi che aspettano di morire. E se hai bisogno di piangere, piangi per tuo fratello, passeggiando per la strada, mentre ti passerà accanto. E quando hai bisogno di me, allunga le braccia e tocca chiunque, dagli quello che devi darmi. Voglio lasciarti qualcosa, qualcosa di meglio che parole o suoni. Cercami, nelle persone che ho conosciuto o amato, E se non puoi darmi via, almeno lasciami vivere nei tuoi occhi e non la tua mente. Puoi amarmi di più lasciando che le tue mani tocchino altre mani; lasciando che il tuo corpo tocchi altri corpi. Donami ai bambini in modo che il nostro amore diventi libero. L'amore non muore! Solo le persone lo fanno. Così, quando tutto ciò che rimane di me sarà amore, tu dammi via. (Epitaffio di Merrit Malloy) Grazie al suo clima ed ai suoi corsi d'acqua, il Giappone è un territorio ideale per le libellule, tanto che in passato veniva anche chiamato "l'isola delle libellule". Oltre ad essere un simbolo della stagione estiva e del primo autunno, la libellula è associata (come altri insetti) al successo nelle arti marziali: i samurai, infatti, utilizzavano spesso la sua figura come decorazione per elmi ed armature. Inoltre, simboleggia il successo in genere, la forza, il coraggio e la felicità. (Liberamente tratto dal sito cultura giapponese) Già t'incontrai carta ed io ero penna. Se domani sarai mano io sarò dita, se sarai lingua io sarò voce e se sarai me... Indubitabilmente sarò te. (M. Zannolfi)
«Di chi ho già incontrato, ad ogni sussulto ne osservo il portamento e nel mio trasalimento, d'alcuni, scruto il loro spostamento verso il bordo di questa estensione, divenuto confine certo del mio concetto; d'altri prevedendone la sorte ne misconosco l'orma e d'altri ancora appuro il mutamento, poiché nati dal grembo d'unica madre, percependo il loro trasformarsi nella misericordia e nella saggezza del mondo». Come Michele Zannolfi: ho appreso da tutti coloro i quali si sono avvicinati all'Arte della Spada. Alcuni hanno saputo colmarmi di luce, altri di tenebre. Comunque sia andata ne sono grato, poiché mi è stata data la possibilità d'imparare da ognuno di loro Forse in altri luoghi, in altri tempi, ma non dubito che t'incontrerò ancora e saprò riconoscerti. Grato per la tua attenzione .... Abbi cura di te. «È la medesima realtà il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi.» (Eraclito, frammento 88) Quando morirò... Dai via ciò che rimane di me, ai bambini e ai vecchi che aspettano di morire. E se hai bisogno di piangere, piangi per tuo fratello, passeggiando per la strada, mentre ti passerà accanto. E quando hai bisogno di me, allunga le braccia e tocca chiunque, dagli quello che devi darmi. Voglio lasciarti qualcosa, qualcosa di meglio che parole o suoni. Cercami, nelle persone che ho conosciuto o amato, E se non puoi darmi via, almeno lasciami vivere nei tuoi occhi e non la tua mente. Puoi amarmi di più lasciando che le tue mani tocchino altre mani; lasciando che il tuo corpo tocchi altri corpi. Donami ai bambini in modo che il nostro amore diventi libero. L'amore non muore! Solo le persone lo fanno. Così, quando tutto ciò che rimane di me sarà amore, tu dammi via. (Epitaffio di Merrit Malloy) Grazie al suo clima ed ai suoi corsi d'acqua, il Giappone è un territorio ideale per le libellule, tanto che in passato veniva anche chiamato "l'isola delle libellule". Oltre ad essere un simbolo della stagione estiva e del primo autunno, la libellula è associata (come altri insetti) al successo nelle arti marziali: i samurai, infatti, utilizzavano spesso la sua figura come decorazione per elmi ed armature. Inoltre, simboleggia il successo in genere, la forza, il coraggio e la felicità. (Liberamente tratto dal sito cultura giapponese) Già t'incontrai carta ed io ero penna. Se domani sarai mano io sarò dita, se sarai lingua io sarò voce e se sarai me... Indubitabilmente sarò te. (M. Zannolfi)
Grazie al suo clima ed ai suoi corsi d'acqua, il Giappone è un territorio ideale per le libellule, tanto che in passato veniva anche chiamato "l'isola delle libellule". Oltre ad essere un simbolo della stagione estiva e del primo autunno, la libellula è associata (come altri insetti) al successo nelle arti marziali: i samurai, infatti, utilizzavano spesso la sua figura come decorazione per elmi ed armature. Inoltre, simboleggia il successo in genere, la forza, il coraggio e la felicità. (Liberamente tratto dal sito cultura giapponese) Già t'incontrai carta ed io ero penna. Se domani sarai mano io sarò dita, se sarai lingua io sarò voce e se sarai me... Indubitabilmente sarò te. (M. Zannolfi)