Page 11 - Legge_1
P. 11
sussistenza del dolo passa attraverso due momenti: il
momento rappresentativo ed il momento volitivo. In
particolare, l'agente deve avere la rappresentazione degli
elementi precedenti o concomitanti alla sua condotta
(presupposti, mezzi, luogo, oggetto materiale, soggetto
passivo etc.). Di tali elementi egli deve avere conoscenza
perché possa considerarsi la sua successiva condotta
come dolosa: ad esempio, se un cacciatore ritiene che
Dispositivo dell'art. 43 Codice Penaleispositivo dell'art. 43 Codice Penale
D
Dispositivo dell'art. 43 Codice PenaleDispositivo dell'art. 43 Codice Penale dietro un cespuglio che si muove vi sia una lepre, quindi
spara e colpisce invece un uomo che ivi si trovava
E
Elemento psicologico del reatoElemento psicologico del reato nascosto, non potrà essere imputato di omicidio doloso in
Elemento psicologico del reatolemento psicologico del reato
Capo I - Del reato consumato e tentato quanto non si era «rappresentato» lo sparare contro un
essere umano. Ancora, l'agente deve aver presenti gli
elementi «normativi» del fatto, cioè quegli elementi che
Il delitto: è dolosodoloso, o secondo l'intenzionesecondo l'intenzione, quando devono essere valutati in base a regole giuridiche: ad
dolosodoloso
secondo l'intenzionesecondo l'intenzione
l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato esempio, se asporto una cosa che non sapevo fosse
dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipendere «altrui», ma ritenevo di mia proprietà, non potrò essere
l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto chiamato a rispondere del reato di furto [v. 624], in
come conseguenza della propria azione od omissione quanto non mi ero rappresentato l'elemento normativo
(1); è preterintenzionalepreterintenzionale, o oltre l'intenzioneoltre l'intenzione, quando della fattispecie costituito dalla «altruità» della cosa. Va
oltre l'intenzioneoltre l'intenzione
preterintenzionalepreterintenzionale
dall'azione od omissione deriva un evento dannoso o precisato, comunque, che non è necessario che l'agente
pericoloso più grave di quello voluto dall'agente (2); è abbia una conoscenza «giuridica» di tali elementi, ma è
colposoolposo, o contro l'intenzionecontro l'intenzione, quando l'evento, anche se
c colposocolposo contro l'intenzionecontro l'intenzione sufficiente che se li rappresenti nella loro dimensione
preveduto, non è voluto dall'agente e si verifica a causa sociale. Il secondo momento si identifica nella volizione
di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per da parte dell'agente sia della condotta che dell'evento.
inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline Sicché, ad esempio, se a Tizio cade una pistola da mano
(3). La distinzione tra reato doloso e reato colposo (4), e parte un colpo che colpisce Caio, egli non potrà essere
stabilita da questo articolo per i delitti (4), si applica imputato di lesioni volontarie (dolose) perché non ha
altresì alle contravvenzioni, ogni qualvolta per queste la avuto volontà della condotta (premere il grilletto). Dubbio,
legge penale faccia dipendere da tale distinzione un in dottrina ed in giurisprudenza, sussiste sul se necessiti,
qualsiasi effetto giuridico (5). per integrare il dolo, oltre che al momento
rappresentativo e a quello volitivo, anche la coscienza
della antigiuridicità del fatto che si compie (in contrasto
Commento: con la legge penale). Per aversi dolo è necessario che il
(1) Il dolo è la principale forma tipica della volontà soggetto abbia la rappresentazione e volontà degli
colpevole. Circa la sua struttura, la dottrina ha elaborato elementi significativi della fattispecie tipica integrante il
tre teorie: a) la teoria dell'intenzione, secondo cui reato nonché la consapevolezza che il fatto che sta per
l'essenza del dolo è la volontà di cagionare l'evento commettere è un illecito penale; tale consapevolezza è
come fine ultimo della condotta. L'accoglimento di tale esclusa, però, solo se l'ignoranza della norma era
orientamento escluderebbe la possibilità di configurare assolutamente inevitabile [v. 5]. Varie sono le forme del
l'ipotesi del dolo eventuale (di cui si dirà in prosieguo); b) dolo: a) dolo diretto o intenzionale, quando l'evento
la teoria della rappresentazione, per la quale il dolo conseguito risponde a quello voluto e rappresentatosi
consiste nella volontà della condotta e nella previsione dall'agente; dal dolo diretto di primo grado, al quale
dell'evento. L'accoglimento di tale teoria farebbe appartiene sia lo scopo per cui si agisce che la scelta dei
ricomprendere nell'ambito del dolo anche la colpa mezzi per il conseguimento dello scopo, alcuni Autori
cosciente (di cui si dirà in prosieguo); c) la teoria della (Fiore) distinguono ulteriormente un dolo diretto di
volontà (oggi dominante), secondo cui il dolo è secondo grado, che si ha quando l'evento costituisce un
coscienza e volontà sia del fatto costitutivo che effetto secondario ma altamente probabile della volontà
dell'evento tipico. Tale nozione ricomprende anche il di azione dell'autore; dolo indiretto, quando il risultato
dolo eventuale ma non la colpa cosciente. La della condotta, pur rappresentato, non è stato dal
LEX ET IUSTITIA 011